LA TERAPIA RIABILITATIVA DEL PAVIMENTO PELVICO

A cura di Marzio Angelo Zullo, Direttore del Master di UniCamillus

Le disfunzioni del pavimento pelvico rappresentano nel nostro Paese una problematica sanitaria sempre più rilevante e, considerando che l’età media della popolazione tende ad aumentare in modo costante, queste patologie sono destinate ad assumere una portata sempre più rilevante con tutte le ricadute psichiche e sociali, ma anche economiche.

In Italia, il 10,6% della popolazione soffre di incontinenza urinaria e fecale: circa 4.200.000 persone, di cui 3.000.000 di sesso femminile, sono affette da incontinenza urinaria e circa 1.500.000 sono affette da incontinenza fecale. Tali dati risultano ancora più importanti se si considera che gli stessi sono caratterizzati da un trend costantemente crescente riscontrato negli ultimi anni per tutte le fasce d’età analizzate: il 20-30% degli incontinenti viene registrato in età giovanile, il 30-40% in età intermedia e il 30-50% in età geriatrica.

Per pavimento pelvico si intende il complesso delle parti molli che chiudono l’apertura inferiore del bacino costituendo un diaframma, formato da tre strati muscolari, il quale viene attraversato posteriormente dal tratto terminale del tubo digerente ed anteriormente dalle vie urogenitali.

La prevenzione di tutte le problematiche del pavimento pelvico dovrebbe avvenire in età giovanile, quando è possibile eliminare l’insorgenza e la prosecuzione ingravescente di tali patologie, soprattutto durante la gravidanza e dopo il parto, con l’esercitazione muscolare del pavimento pelvico (rieducazione del pavimento pelvico)

Inoltre il I livello di trattamento riconosciuto a livello internazionale è la terapia riabilitativa del pavimento pelvico con risultati clinici ormai ben consolidati (80-85% di guarigioni e miglioramenti).

In Italia si è assistito, a partire dal 1985, ad un serio interesse nei confronti delle tecniche di riabilitazione del pavimento pelvico ma, solamente nel 1992, l’International Continence Society ha finalmente riconosciuto la validità scientifica delle tecniche riabilitative nelle disfunzioni vescico-sfintero-perineali. Un contributo notevole alla sua dignità scientifica ed alla sua diffusione è stato sicuramente apportato dalle prime tre International Consultation on Incontinence che hanno avuto luogo a Monaco ed a Parigi (1998, 2001 e 2004). In Italia è stato attuato, a partire dalla fine degli anni ’80, un programma educazionale che, per quanto non sempre coordinato, ha provocato un crescente interesse da parte degli operatori sanitari nello specifico settore.

La terapia riabilitativa del pavimento pelvico può essere definita come un insieme di tecniche specifiche di tipo conservativo (non si parla di metodiche chirurgiche e/o farmacologiche) che hanno come obiettivo la correzione di molteplici disfunzioni del pavimento pelvico maschile e femminile (incontinenza urinaria e fecale, dolore pelvico, prolasso uro-genitale iniziale ed alcune disfunzioni sessuologiche).

Le tecniche rieducative opportunamente attuate, secondo lo specifico problema, hanno tutte come obiettivo il miglioramento della “performance” perineale così da poter permettere al pavimento pelvico di poter esplicare le sue funzioni di supporto dei visceri pelvici, di rinforzo sfintero-uretrale e di contrasto agli aumenti di pressione addominale.

Una importante criticità del Trattamento Riabilitativo del Pavimento Pelvico presente nel nostro Paese è una grave carenza di Centri riabilitativi in grado di fornire prestazioni sanitarie di questo tipo. Inoltre è sempre più richiesto a livello di Società Scientifiche e di Ordini rappresentanti le Professioni Sanitarie la formazione ed il riconoscimento a livello Universitario di Figure professionali che possano eseguire tale trattamento. È intuibile che nel prossimo futuro la richiesta di Professioniste/i con caratterizzazione di esperti in trattamento conservativo del Pavimento Pelvico sarà sempre maggiore e la necessità di eseguire Master specifici sarà obbligatoria per espletare la propria attività lavorativa.

Marzio Angelo Zullo è il Direttore del Master di I livello in Trattamento rieducativo e riabilitativo delle disfunzioni del pavimento pelvico di UniCamillus.

Il nostro Master ha lo scopo di conferire un’adeguata preparazione finalizzata all’acquisizione, da parte delle/i professioniste/i, di competenze per la gestione dei disturbi del pavimento pelvico, acquisendo competenza nelle tecniche di training muscolare fisiokinesiterapico del pavimento pelvico, nell’elettrostimolazione e biofeedback dei muscoli perineali. Lo scopo del Master è finalizzato a preparare l’Infermiera/e, l’Ostetrica/o o la/il Fisioterapista ad affrontare in team il trattamento dell’incontinenza, dell’ostruita defecazione, dei disturbi sessuali femminili e maschili, del dolore pelvico cronico con “competenza altamente professionale”.

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