L’Università UniCamillus approfondisce i legami tra terapie odontoiatriche e problemi cardiologici

Un cardiopatico può andare dal dentista? La domanda può sembrare assurda se non si è medici o scienziati nel campo sanitario. La ricerca ha invece dimostrato che esistono legami importanti tra terapie odontoiatriche e problematiche cardiologiche di varia tipologia. All’Università UniCamillus, mercoledì 10 gennaio, un seminario tenutosi nell’aula Magna dell’Auditorium ha approfondito proprio questa tematica alla luce dei risultati dei recenti studi in ambito europeo e delle relative conseguenti linee guida aggiornate rese note nel 2023.

I lavori sono stati avviati dal Prof. Alessandro Boccanelli, docente di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare sia nel Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, sia nel Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria ed organizzatore dell’evento. Hanno poi preso la parola la Dottoressa Paola Coletta, dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’Ospedale Santo Spirito ed il Dottor Livio De Angelis, Direttore regionale del NUE 122.

Il seminario ha fatto luce nello specifico sui principali dubbi ricorrenti di natura cardiologica, che insorgono prima, durante e dopo gli interventi odontoiatrici. Come e quando è possibile effettuare la profilassi antibiotica per endocarditi batteriche e valvulopatie, oppure se i farmaci anticoagulanti e antiaggreganti sono o meno da sospendere per le procedure odontoiatriche; interrogativi ai quali è importante per un medico saper dare una risposta adeguata per il bene dei propri pazienti. Non tutte le cure e i trattamenti odontoiatrici infatti creano necessariamente problemi a chi è affetto da patologie cardiache, le quali a loro volta non creano tutte necessariamente le medesime condizioni di rischio. Per questo la conoscenza, ad esempio, di quali microrganismi siano responsabili di determinate patologie cardiache o di alcune complicazioni post operatorie aiuta a prevenirne l’insorgenza, ma anche ad impartire ai pazienti stessi le indicazioni necessarie per sottoporsi alle cure senza correre rischi. Come infatti non è stato mancato di sottolineare, resta fondamentale coinvolgere direttamente il paziente stesso nelle cure, condividendo con lui le scelte e le informazioni necessarie per il proprio benessere.