La giraffa grassa

A cura di Filomena Pietrantonio, Docente di UniCamillus

“Una giraffa grassa”, sembra un paradosso, in realtà è l’immagine simbolo del cambiamento in atto in tutto il mondo e anche nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS), dei principali fattori di rischio e quindi delle cause di malattia e di morte a livello globale. Infatti, se è vero che, come l’autorevole New England Journal of Medicine afferma, a causa della transizione epidemiologica le due principali cause di morte nei Paesi Sviluppati sono ormai le malattie cardiovascolari e i tumori, è sempre più evidente che il trend delle malattie croniche (Non Communicable Diseses NCD) è in aumento in tutto il mondo e soprattutto, inaspettatamente, nei Paesi in Via di Sviluppo. 

E qui entra in gioco la giraffa grassa: quali sono i fattori di rischio comuni che stanno causando la transizione epidemiologica anche nei PVS? Sorprendentemente gli stessi che nei Paesi Sviluppati: l’obesità, la scarsa attività fisica, l’alimentazione inadeguata, ricca di grassi e povera di vitamine e scorie, il fumo, ecc.

E’ come se la globalizzazione abbia permesso sì l’accelerazione delle informazioni, la fruizione di tecnologie in zone remote, il miglioramento delle condizioni di vita, l’accesso ai servizi sanitari, l’aumento della vita media, ma anche le “discutibili” modificazioni dello stile di vita tipiche dei paesi ricchi.

Infatti analizzando la lista delle principali cause di malattia e di morte in Zambia scopriamo, inaspettatamente che, pur rimanendo l’HIV la causa numero uno, tuttavia il Diabete Mellito è salito al 6° posto, e lo Stroke è la 2° causa. Pensate che dato che i centri di Counselling and Testing per lo screening e diagnosi dell’HIV sono capillarmente diffusi sul territorio si pensa di associare alle attività preventive per l’HIV l’informazione sulle malattie croniche, in particolare ipertensione e diabete per sensibilizzare la popolazione su corretti stili di vita in modo da ridurre il rischio di manifestazione di queste malattie mediante la rete di attività preventive già funzionanti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che le principali 4 NCD (malattie cardiovascolari, diabete, tumori e malattie respiratorie croniche) sono responsabili per due terzi dei 57 milioni di morti nel mondo ogni anno, con l’80% dei decessi che si verificano in Paesi a basso e medio reddito. Si prevede un incremento delle morti per NCD da 36 milioni nel 2008 a 52 milioni 2030. In risposta a questa nuova epidemia l’OMS ha indicato una serie di obiettivi per ridurre del 25% entro il 2025 i decessi causati dalle 4 NDC principali nelle persone di età compresa tra 30 e 70 anni. Tra gli obiettivi ci sono le attività di prevenzione e counselling per modificare gli stili di vita e l’introduzione di nuove formulazioni farmacologiche per semplificare la politerapia in pazienti affetti da malattie croniche. Interessante sembra l’Indian Policaps Study (TIPS) che valuta l’utilizzo di una “Polycap”, unica compressa contenente aspirina, betabloccanti, ACE inibitori e statine, farmaco “generico” e a basso costo. Le prime evidenze mostrano che la formulazione Polycap potrebbe essere un modo semplice e pratico per contribuire a ridurre i fattori di rischio multipli, in particolare cardiovascolari. 

Le conseguenze dell’incremento progressivo dell’impatto delle malattie croniche, nei Paesi in Via di Sviluppo apre scenari preoccupanti: il costo del trattamento delle NCD è costante ed elevato comprendendo frequenti ospedalizzazioni, controlli laboratoristici e terapie continuative, che non può essere sostenuto da Paesi ad alta dipendenza dall’aiuto estero come i PVS. Per tutti i Paesi, d’altro canto, il costo del non agire supera di gran lunga il costo dell’azione sulle malattie croniche come consiglia l’OMS nella 66° Assemblea Mondiale (6 maggio 2013) con il Piano di Azione 2013-2020 contro le NCD. La perdita di produzione causata dalle 4 principali NDC insieme ai disturbi mentali è stimato in 47 trilioni di Dollari e rappresenta il 75 % del PIL mondiale nel 2010. 

L’azione contro le malattie croniche, in particolare nei PVS dovrebbe quindi essere vista come un investimento, perché fornisce un’opportunità di salvaguardare la salute e la produttività della popolazione, crea situazioni win-win che influenzano le scelte riguardanti l’alimentazione, media, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, sport e assicurazione sanitaria ed è potenzialmente in grado di identificare innovazioni applicabili a livello globale con lo scopo di ridurre la crescita incontrollata della spesa sanitaria. 

…Solo così, forse, la giraffa potrà tornare a correre, magra, agile e sana nelle praterie del suo Paese.

Filomena Pietrantonio è Docente di Medicina Interna nei Corsi di Laurea in Fisioterapia e Infermieristica di UniCamillus. Sempre per l’Ateneo, insegna anche nel Master On-line di I livello in Management per le funzioni di coordinamento nell’area delle Professioni Sanitarie.

In particolare, i Master On-line fanno parte di un’innovativa offerta formativa dell’Ateneo che, attraverso una piattaforma on-line disponibile 24 ore su 24, riesce a conciliare il lavoro, lo studio e la vita personale dei discenti.

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Bibliografia
 Jones DS, Podolsky SH, Greene, JA. The Burden of Disease and the Changing Task of Medicine.2012; 366:2333-38 
 Lim SS, Vos T, Flaxman AD et al. A comparative risk assessment of burden of disease and injury attributable to 67 risk factors and risk factor clusters in 21 regions, 1990—2010: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2010. Lancet vol 380, 9859: 224.60, 2012.
 WHO. Research for Universal Health Coverage, Printed in Luxembourg, 2013