Giornata Internazionale delle Ostetriche – Intervista a Sofia Colaceci, Ricercatrice e Docente di Scienze Ostetriche nel Corso di Laurea in Ostetricia presso UniCamillus

Dal 5 maggio 1991 viene celebrata, in tutto il mondo, la Giornata Internazionale delle Ostetriche. L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato di essere profondamente orgogliosa di questa Professione Sanitaria che presenta un valore inestimabile per la salute delle persone di tutto il mondo.

“Senza ostetriche non si raggiungerebbero gli obiettivi di sviluppo sostenibile”, ha sottolineato Tedros Adhanom, Direttore Generale dell’OMS.

Una visione altresì condivisa da UniCamillus, Università Medica Internazionale di Roma, che all’interno della sua ampia offerta formativa, eroga il Corso di Laurea nelle Professioni Sanitarie in Ostetricia cercando di trasmettere ai propri discenti i valori distintivi dell’Ateneo: internazionalità, missione umanitaria e medicina inclusiva.

L’Ostetrica, soprattutto in tempi difficili come quello attuale causato dal Covid-19, dimostra di avere innumerevoli competenze.

Sofia Colaceci, Ricercatrice e Docente di Scienze Ostetriche nel Corso di Laurea in Ostetricia presso UniCamillus, ci spiega di seguito come le ostetriche rimangono al fianco delle donne di ogni nazionalità, religione, classe sociale, non solo nell’assistenza alle gravidanze, al parto e post partum e nella promozione dell’allattamento, ma in ogni fase della loro vita.

Perché è importante dedicare una Giornata Internazionale alla figura dell’Ostetrica?
L’Ostetrica merita di essere riconosciuta e celebrata come la figura sanitaria cruciale per la salute
delle Donne, dei bambini e delle bambine e, in generale, delle famiglie e della comunità. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti stimato che, ogni anno, 350.000 donne muoiono per complicazioni occorse durante la gravidanza e il parto; 2,6 milioni di bambini, invece, nascono morti e oltre 3 milioni di neonati muoiono successivamente al parto. Molti di questi decessi potrebbero essere evitate grazie all’assistenza di un’Ostetrica.

Quale importanza ricopre attualmente il ruolo dell’Ostetrica rispetto al passato?
È opinione comune associare le attività dell’Ostetrica esclusivamente all’ambiente della sala parto.
L’Ostetrica è anche una professionista molto trasversale in grado di accompagnare la donna in tutte le fasi del suo ciclo vitale. L’Ostetrica, ad esempio, può seguire in completa autonomia e responsabilità le gravidanze fisiologiche, cosiddette a basso rischio, collaborando con gli specialisti qualora subentrino problematiche patologiche che richiedano un intervento medico. Anche dopo il parto, il ruolo dell’Ostetrica è cruciale per supportare le donne nella gestione e nelle cure del neonato, basti pensare al sostegno all’allattamento. Al di là del percorso nascita, le attività dell’Ostetrica riguardano l’educazione sessuale rivolta alle/agli adolescenti, la pianificazione familiare, la prevenzione e cura della salute pelvica, la prevenzione e l’accertamento dei tumori della sfera femminile, nonché più in generale l’ambito ginecologico. Risulta dunque evidente che l’Ostetrica accompagna la Donna in tutte le principali tappe del suo ciclo vitale fino al periodo post-fertile. È infine opportuno ricordare che l’Ostetrica attualmente non svolge la sua attività professionale solo all’interno degli ospedali, ma anche nei consultori, negli ambulatori pubblici o privati, nonché nelle case maternità e a domicilio qualora le donne scelgano di partorire in ambiente extra-ospedaliero.

Qual è il ruolo dell’Ostetrica ai tempi del Covid?
Le donne ovviamente hanno continuato e continuano a partorire nonostante l’emergenza Covid. Ne consegue che le Ostetriche sono in prima linea a fronteggiare questa situazione, garantendo comunque un’assistenza adeguata. In particolare, i punti nascita si sono organizzati attivando percorsi ad hoc, Covid e non Covid, per le gestanti e le puerpere. Inoltre, è di assoluta importanza divulgare informazioni appropriate per rasserenare le donne e le coppie sui timori più comuni del caso. Nello specifico ad oggi non sono stati rilevati casi di infezione nei nati da gestanti positive al Covid e, analogamente, non è stato rilevato alcun rischio di trasmettere il Covid tramite latte materno.