12 Novembre: Giornata Mondiale contro la Polmonite

Intervista ad Angelo Coppola, Docente di UniCamillus

Oggi viene celebrata in tutto il mondo la Giornata mondiale contro la polmonite attraverso una campagna di sensibilizzazione “PneumoLight”, “Luce per l’educazione e la prevenzione della polmonite – 2020-2024″, organizzata dall’Associazione per il sostegno e informazione a familiari e pazienti affetti da polmonite (Neumoai).

L’evento ha anche l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi della polmonite, una patologia aggravata dalla pandemia globale provocata dal Covid-19.

Secondo il Ministero della Salute , infatti, potrebbe aumentare le morti per polmonite di oltre il 75%

Angelo Coppola, Docente di Malattie dell’Apparato Respiratorio nel Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia e nel Corso di Laurea Triennale di Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia di UniCamillus evidenzia in questa intervista l’importanza di salvaguardare i polmoni in tutte le fasce di età e spiega, inoltre, la polmonite da Coronavirus.

Perché è importante dedicare una Giornata Mondiale contro la Polmonite?

La polmonite è una forma di infezione respiratoria acuta che interessa le vie aeree inferiori, in particolare gli alveoli polmonari che rappresentano il sito dove avvengono gli scambi respiratori.

Secondo il Global Burden of Disease Study 2019 le infezioni delle vie respiratorie inferiori rappresentano ad oggi la quarta causa di mortalità nella popolazione generale con un impatto particolarmente rilevante nella popolazione pediatrica e più anziana. Secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la polmonite è la principale causa di morte infettiva nei bambini in tutto il mondo, rappresentando il 15% di tutti i decessi tra i bambini con meno di 5 anni.

È importante sottolineare che la polmonite può essere prevenuta mediante l’immunizzazione, gli interventi nutrizionali e controllando i fattori di rischio ambientali, ed inoltre può essere trattata efficacemente con farmaci come gli antibiotici, ma solo un terzo dei bambini con polmonite riceve le cure di cui hanno bisogno, sempre secondo i dati dell’OMS.

Per tutte queste ragioni è importante dedicare un momento di riflessione su questo grande problema di sanità pubblica anche in considerazione del fatto che siamo tutti chiamati ad una maggiore consapevolezza del problema e dobbiamo attuare delle strategie che ci permettano di ridurne l’impatto a livello mondiale.

Potrebbe indicare le differenze tra una polmonite interstiziale causata da Covid e la classica polmonite lobare?

Le polmoniti rappresentano un vasto gruppo di patologie che possono essere causate da una serie di agenti, inclusi virus, batteri e funghi. Possiamo classificare le polmoniti secondo diversi criteri tra cui quello epidemiologico (polmoniti comunitarie, polmoniti ospedaliere, ecc.), etiologico (polmoniti batteriche, virali, ecc.) o anatomo-patologico (alveoliti, polmoniti interstiziali, ecc.).

Sulla base di questi aspetti distinguiamo comunemente due forme di polmonite:

  • La polmonite tipica, che rappresenta comunemente la polmonite acquisita in comunità, generalmente di natura batterica, che determina prevalentemente un interessamento degli alveoli polmonari più o meno esteso (ad esempio può interessare un intero lobo del polmone, dando luogo alla cosiddetta polmonite lobare) che può essere ben visualizzato agli esami radiologici. Clinicamente si manifesta con tosse, febbre alta e brividi ed il trattamento si basa principalmente sugli antibiotici
  • La polmonite atipica invece rappresenta una forma in cui prevale l’interessamento delle strutture di sostegno del polmone, definite interstizio polmonare, e più frequentemente può essere causata da virus e da alcuni batteri. Generalmente può avere un comportamento clinico più subdolo, caratterizzato da febbre o febbricola, mialgie diffuse e tosse stizzosa che possono protrarsi per diverso tempo fino a determinare quadri infiammatori avanzati. In questi casi è importante porre il sospetto di polmonite atipica per confermare la diagnosi con esami mirati ed impostare la terapia necessaria.

Il nostro tempo è profondamente segnato dalla diffusione pandemica del nuovo Coronavirus SARS-CoV-2, capace di determinare in alcuni soggetti una polmonite prevalentemente di tipo interstiziale (atipica) che può coinvolgere, in modo acuto e violento, gran parte del tessuto polmonare. Nei soggetti che si ammalano gravemente di COVID-19 osserviamo un interessamento infiammatorio diffuso dei polmoni che conduce, spesso rapidamente, i soggetti verso una condizione di insufficienza respiratoria, dovuta al fatto che il sistema respiratorio non riesce più a svolgere le sue funzioni. In questi pazienti è necessario ricorrere, oltre che alle terapie mediche, ai trattamenti di supporto come la ventilazione meccanica non invasiva al fine di sostenere le funzioni ventilatorie. Questa infezione rappresenta una sfida drammatica che tutti noi ci troviamo ad affrontare e che siamo chiamati a combattere mettendo in pratica le norme che permettono di limitare la diffusione del virus, come ad esempio l’uso delle mascherine, il distanziamento sociale, la corretta igiene delle mani e gli altri comportamenti raccomandati dalle linee guida ministeriali.

Quali sono, secondo lei, i messaggi più importanti da diffondere per sensibilizzare l’opinione pubblica su tale patologia specialmente nella situazione in cui ci troviamo attualmente?

Considerando tutto quello che abbiamo detto, è evidente come le infezioni del tratto respiratorio inferiore rappresentino, nel loro insieme, un drammatico problema globale, sebbene con caratteristiche e forme differenti. Dobbiamo sottolineare che la polmonite rappresenta una patologia che può essere efficacemente prevenuta attraverso strategie di immunizzazione e prevenzione che prevedono la vaccinazione, la terapia nutrizionale ed il controllo dei fattori di rischio ambientali. Inoltre abbiamo a disposizione terapie farmacologiche che permettono di curare nella maggioranza dei casi i pazienti affetti da polmonite. Tutto questo ci obbliga, come cittadini ma anche come comunità, ad avere maggiore consapevolezza di questo grande problema di sanità pubblica, perché solo attraverso l’attenzione al problema possiamo compiere degli importanti passi in avanti.

Non possiamo inoltre considerare come la pandemia in corso da SARS-CoV-2 abbia inevitabilmente acceso i riflettori sulle infezioni respiratorie. Proprio in questa circostanza purtroppo, tocchiamo con mano l’importanza di attuare quelle misure preventive che permettano di arginare, prima di tutto, la diffusione dell’infezione. Tutto questo non può prescindere da una corretta e capillare informazione che permetta ai singoli individui ed alle comunità di essere pienamente consapevoli, come già detto precedentemente, non solo dei rischi ma anche delle armi che abbiamo a disposizione per combattere e vincere questa battaglia come l’uso delle mascherine, il distanziamento sociale, la corretta igiene delle mani e tutti i comportamenti raccomandati dalle linee guida ministeriali.