10 ottobre, Giornata Mondiale della Salute Mentale

Il topic del 2023 è la salute mentale come diritto umano universale: i commenti della Prof.ssa Chiappini

Il 10 ottobre 2023 ricorre la 31ma Giornata Mondiale della Salute Mentale, istituita dalla World Federation Mental Health nel 1992. L’obiettivo è quello di sensibilizzare al difficile tema dei problemi mentali, promuovendo la consapevolezza collettiva in modo da superarne i tabù e da migliorare la vita di chi è affetto da disagi psichiatrici.

Anche chi si occupa di problemi psichiatrici e psicologici come professionista può trarre vantaggio da questa occasione, sia per condividere best practice ed esperienze, sia per confrontarsi sulle possibilità di cura e sull’adeguatezza dei trattamenti attuali. «La salute mentale è un argomento di fondamentale importanza, e questa Giornata Mondiale rappresenta un’occasione per riflettere sul tema, per sensibilizzare la popolazione e per promuovere un cambiamento positivo» commenta la Prof.ssa Stefania Chiappini, docente di Psichiatria presso i Corsi di Laurea UniCamillus.

Salute mentale come diritto umano: il topic 2023

Ogni anno, il World Mental Health Day sceglie un tema specifico. Quello del 2023 è “La Salute Mentale come Diritto Umano Universale”.

La salute mentale è un diritto umano per più di una ragione: il primo riguarda la dignità del soggetto con problemi psicologici. Sono passati 45 anni dalla cosiddetta Legge Basaglia, che stabilì la chiusura delle istituzioni psichiatriche note come “manicomi”: dei non luoghi pieni di disperazione, connotati come luoghi di contenimento sociale dove i pazienti erano ricoverati perché giudicati, su un’impostazione lombrosiana della malattia mentale, pericolosi per sé e per gli altri, oppure perché di pubblico scandalo. Vite spezzate, lasciate scorrere nel pieno isolamento dalla società, con un’esasperazione del ruolo di “malato mentale” che ancor più aumentava lo stigma e l’autostigmatizzazione.

Con la legge 180 del 1978, il malato psichiatrico non è più la sua malattia, ma un individuo come tutti gli altri componenti sociali, con delle problematiche da affrontare, e non da ghettizzare.

Il problema è sorto nel momento in cui la società non è stata pronta a sostituire gli istituti psichiatrici con dei centri di assistenza adeguati alle esigenze dei pazienti, lasciando così delle lacune evidenti e un peso che ha finito per gravare principalmente sulla famiglia del malato psichiatrico.

Una legge che non si manifesta su di un substrato sociale che la accolga a perfezione, è una legge che può trovare difficoltà nell’essere applicata. E il substrato sociale è quello di una malattia mentale vista come un argomento da evitare e, nel peggiore dei casi, da condannare.

«Le persone con problemi di salute mentale hanno gli stessi diritti fondamentali di qualsiasi altro individuo – specifica la Chiappini – ed è essenziale sottolineare e difendere il loro diritto alla dignità, alle cure, alla vita e alla sicurezza, al lavoro e all’istruzione. La psichiatria può contribuire a garantire il rispetto di questi diritti su più livelli, educando e formando i professionisti della salute mentale, sensibilizzando l’opinione pubblica, collaborando nel trattamento dei pazienti in modo interdisciplinare e garantendo che i pazienti e le loro famiglie siano coinvolti nelle decisioni riguardanti le cure e il trattamento».

Discriminazione e pregiudizio, inoltre, sono elementi che possono aggravare i sintomi psichiatrici, oltre che ritardare il ricorso a servizi sanitari adeguati. «Lo stigma percepito associato ai disturbi mentali può avere un impatto negativo sul trattamento – spiega la Chiappini – Esso può manifestarsi in diversi modi, ad esempio nel ritardo o nell’evitamento della ricerca di aiuto, o nel peggioramento dei sintomi psichiatrici in relazione alla percezione di isolamento, vergogna, disperazione e bassa autostima, come nella non adesione al trattamento qua do intrapreso».

Una società inclusiva è una società migliore per tutti

Per onorare la Legge Basaglia, è necessario che sia possibile anche la partecipazione sociale del paziente psichiatrico, ossia un equo accesso alle attività lavorative, culturali e collettive. Una società inclusiva è una società che funziona meglio, aumentando produttività, senso di giustizia e fiducia nelle istituzioni.  «Riconoscere e rispettare la salute mentale come un diritto umano porta numerosi benefici anche a livello collettivo – afferma la Chiappini – Una comunità che valorizza la salute mentale tende a essere più sana nel suo complesso, migliorando le relazioni sociali e il benessere generale della popolazione, e riducendo i costi sanitari e l’assenteismo sul lavoro».

La sensibilizzazione trova importanza ovunque, ma un occhio di riguardo dev’essere mantenuto dai canali istituzionali. «Il modo in cui i media rappresentano la salute mentale può avere un impatto significativo sulla percezione pubblica, ed una rappresentazione accurata e sensibile può contribuire a ridurre lo stigma e a informare il pubblico – chiosa la Chiappini – Ma sono fondamentali anche le istituzioni governative: avere politici e leader governativi informati sulla salute mentale può influenzare le politiche pubbliche, garantendo che vengano allocate risorse adeguate per la prevenzione, il trattamento e il sostegno».

L’impegno di UniCamillus per i propri studenti

Anche le università sono tra le istituzioni che possono aiutare a ridurre lo stigma sulla salute mentale. «Le università sono diventate sempre più consapevoli dell’importanza della salute mentale degli studenti e, in molti casi, hanno intrapreso iniziative per sostenere il benessere della loro comunità studentesca – conferma la Chiappini – Nell’ambito di UniCamillus, varie misure sono state adottate per favorire la salute mentale degli studenti ed il loro benessere generale, come anche migliorare i risultati accademici e la soddisfazione generale. Esiste uno Sportello di Ascolto e Counseling per fornire un luogo sicuro dove gli studenti possono discutere di problemi personali, accademici o di altra natura. Inoltre, ambienti di apprendimento positivi, come spazi tranquilli per lo studio, zone di relax e aree verdi, flessibilità accademica e formazione per il personale, anche mediante specifici workshop e seminari, possono essere di supporto allo studente per la gestione dello stress». 

Per celebrare la Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre 2023, si segnala la conferenza organizzata dalla Commissione Europea a Bruxelles, ospitata da Stella Kyriakides, commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare. Si tratterà di un evento che riunirà centinaia di rappresentanti di nazioni, istituzioni e organizzazioni internazionali per esporre i punti cardine innovativi dell’approccio della Commissione Europea alla salute mentale.

Per iscriversi all’evento, è possibile cliccare su questo link.