La Regione Lazio contribuirà a finanziare un importante progetto di ricerca presentato da UniCamillus, Università Medica Internazionale di Roma, dal titolo “Terapia neuromodulatoria per il disequilibrio posturale percettivo persistente”, supportando la permanenza nel territorio della Regione di un giovane ricercatore -ex art. 24, comma 3, lett. a) della legge 240/2010- e contribuendo così a contrastare la c.d. fuga dei cervelli.
“Troppo spesso validi ricercatori universitari, per fare carriera e trovare le condizioni idonee al fine di sviluppare progetti di ricerca, sono costretti ad abbandonare il nostro Paese. Crediamo che il trasferimento all’estero debba essere una scelta e non una necessità. Per questo abbiamo introdotto una nuova misura di contrasto al fenomeno della fuga dei cervelli”, sottolinea Claudio Di Berardino, Assessorato Lavoro e nuovi diritti, Formazione, Scuola e diritto allo studio universitario, Politiche per la ricostruzione.
L’Ateneo considera la ricerca il motore principale per il progresso dell’umanità e si impegna costantemente ad assicurare il diritto alla salute a tutti gli individui con ricerche di prestigio su diverse patologie presenti nei Paesi in Via di Sviluppo ma non solo.
Nello specifico il progetto di ricerca riguarderà il disturbo da disequilibrio percettivo posturale persistente (PPPD). Si tratta di una sindrome caratterizzata dalla continua presenza di capogiri in mancanza di vertigine oggettiva e in una condizione di instabilità acutizzata da postura eretta, movimenti attivi o passivi ed esposizione a stimoli visivi in movimento. Affligge il 15-25% dei pazienti afferenti alle unità neuro-otologiche dedicate. Il PPPD è spesso trascurato poiché i test neuro-otologici di routine classici danno risultati nella norma portando alla conclusione clinica che le funzioni vestibolari siano normali. Modelli di PPPD, sviluppati da studi su animali e dati clinici, suggeriscono che l’elaborazione di stimoli vestibolari e visivi in movimento sia alterata da interazioni anomale tra i sistemi visivo-vestibolare e dell’ansia nel cervello.
In un Paese come l’Italia che produce ed esporta talenti, UniCamillus ha assunto, nel giro di pochi mesi, svariati ricercatori. L’Ateneo continua a portare avanti una formazione di elevata qualità, capace di mettere in relazione le competenze dei giovani con le esigenze del mercato del lavoro, sostenendo la ricerca per incrementare l’occupazione in un settore in continua evoluzione come quello della sanità.