Tecnologia avanzata per la chirurgia microinvasiva: dal Policlinico di Milano la testimonianza dei grandi risultati ottenuti negli ultimi anni

Cifra tonda per il robot chirurgico Versius al Policlinico di Milano. Installato a fine 2021, l’avanguardistico macchinario è arrivato il 4 aprile di quest’anno al centesimo intervento. Si è trattato di una timectomia: una rimozione della ghiandola del timo. Traguardo importante per l’intelligenza artificiale sviluppata dai ricercatori britannici di CMR Surgical, che ha permesso di fare passi avanti nella chirurgia microinvasiva, tanto in quella toracica, come in questo caso specifico, quanto in quella generale.

A guidare il macchinario ed eseguire l’intervento sono stati i professori Lorenzo Rosso e Mario Nosotti, rispettivamente medico chirurgo e direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica e Trapianti di Polmone del Policlinico milanese. Entrambi hanno sottolineato con grande entusiasmo i risultati ottenuti in questo periodo grazie all’utilizzo di questa ed altre avanzate tecnologie. La flessibilità, la precisione e la capacità di eseguire le procedure più delicate in modo sicuro sono i principali vantaggi per i medici, che possono così trattare i pazienti con metodi sempre più all’avanguardia e di massima qualità.

In questo caso specifico per altro si è trattato di un intervento in una zona particolarmente delicata. Il timo è infatti una ghiandola che risiede nell’area toracica, adiacente al muscolo cardiaco e che copre parzialmente l’arco aortico. Per questo motivo è fondamentale la precisione e il vantaggio di aver potuto contare su un robot è stato quello di rendere più facile il raggiungimento di spazi di lavoro limitati. Versius infatti è dotato di braccia che si muovono liberamente, adattandosi a tutte le esigenze del chirurgo e anche alle peculiarità anatomiche di ogni singolo paziente. Un’invasività minore e una maggiore precisione comportano tempi di recupero più rapidi per le persone operate, meno cicatrici e un ridotto dolore post operatorio.

Il robot finora è stato adoperato in circa 60 procedure di chirurgia toracica e 40 di chirurgia generale. Sono state eseguite tramite il suo impiego colecistectomie, resezioni anteriori basse e resezioni polmonari. L’idea alla base della sua progettazione è proprio quella di permettere a quante più persone possibili di avere accesso a cure chirurgiche di altissima qualità. Questo primo anno e mezzo di lavoro, assicurano dal Policlinico di Milano, testimonia che la strada intrapresa sia quella giusta per aspirare ad avere un numero sempre maggiore di risultati positivi nel prossimo futuro.