18 Dicembre: Giornata Internazionale dei Migranti

Articolo di Ugo Giorgio Pacifici Noja, Docente di UniCamillus

Quando si parla di emigrazione, si affronta uno di quegli argomenti che possono trovare una pluralità di chiavi interpretative. Limitarsi, pertanto, a qualificare come “spinoso“ un tema, non solo significa dare una interpretazione restrittiva e limitata, ma vuol dire pure cadere nelle panie del luogo comune.

Sembra utile ai fini di una valutazione dell’entità del problema ricordare che, secondo i dati Istat, nel corso del 2018 per la prima volta si è assistito ad un saldo negativo dopo un triennio (2014-2017) di crescita costante e comunque attestandosi il flusso migratorio verso l’Italia attorno alle trecentomila unità per anno. È importante che queste persone divengano forza viva e operante del nostro paese e non vadano ad ingrossare l’area sociale del malessere.

Gli innumerevoli risvolti legati all’immigrazione interessano una pluralità di istituzioni e gruppi sociali, solo apparentemente in contraddizione e distanti tra loro. Non esiste, come ogni sociologo sa, una ricetta valida per “tutti i gusti”. È però molto probabile che la luce che illumina l’emigrazione come argomento di studio veda il proprio spettro composto da un insieme di riflettori: la politica, l’economia, il diritto, l’antropologia.

Eppure, forse, benché la sociologia sia aliena dall’utilizzo di ogni tipo di etichettatura, è oggi la parola “cultura” quella che più di tutte riempie gli spazi altrimenti lasciati vuoti con insoddisfazione di tutti gli studiosi. La cultura, infatti, è per sua stessa definizione la rappresentazione dell’accoglienza delle diversità, viste sempre come arricchimento e mai come ostacolo o deprivazione.

Se questo, naturalmente, è vero per ogni esplicazione della cultura è di certo ancora più vero per una Università come UniCamillus che è nata con una missione informata al multiculturalismo.
La voce di Margaret Leininger, fondatrice come tutti ricordano della infermieristica transculturale, si ode ancora oggi attraverso coloro che di quel messaggio hanno informato la propria missione accademica. Non è, infatti, la contrapposizione tra persone provenienti da diversa cultura e differente appartenenza etnica lo scopo e il punto di arrivo di una serie attività professionale e, si potrebbe aggiungere oggi, attività accademico-scientifica.

UniCamillus, quando guarda a persone provenienti dei più diversi ambiti geografici e geopolitici, le vede come un arricchimento di cui esse stesse sono al contempo portatrici e destinatarie.
L’Università, quindi, per prima, deve prendere atto dei grandi mutamenti di cui la società quotidianamente ci fa comprendere la portata. In questo senso, quindi, l’Università del futuro deve contribuire a trasmettere e fare intendere, in primo luogo ai più giovani, che i “codici” (come si dice in semiologia) di cui ciascuno è portatore hanno certamente tutti lo stesso valore. La mancata comprensione, infatti, di questo principio è alla base di ogni futuro fraintendimento e ogni futura disputa che rischia di scadere in conflitti portatori di perdite di vite umane, di intelligenza, di patrimonio intellettuale culturale.

È dunque soltanto una collaborazione sinergica tra il mondo accademico e quello professionale che può consentire la realizzazione di quella transculturalità che meglio di tutti gli altri tentativi di tipo nomenclatorio può servire per spiegare un fenomeno nuovo di cui ognuno di noi è, seppure in modo diverso, protagonista.

Ugo Giorgio Pacifici Noja è Docente di Sociologia Generale nei Corsi di Laurea in Infermieristica e Ostetricia. Insegna anche Sociologia del lavoro in ambito sanitario per il Master On-line di I livello in Management per le funzioni di coordinamento nell’area delle Professioni Sanitarie.

Tra i metodi innovativi dell’Ateneo vi sono i Master di I e II livello erogati anche in modalità e-learning, sinonimo di massima flessibilità. L’Università, difatti, mette a disposizione una piattaforma accessibile 24 ore/24 che permette ad ogni discente di conciliare lo studio con il lavoro e la propria vita privata.

Lo studente gestirà in maniera autonoma il Master avendo la possibilità di fruire degli insegnamenti e dei test in qualsiasi luogo e momento della giornata.

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